Come la tecnologia ha cambiato il mondo della musica

Partiamo da molto lontano: l’evoluzione della tecnologia non ha cambiato soltanto il mondo della musica, ma quasi ogni aspetto, grande o piccolo, della nostra vita di tutti i giorni: basti pensare alla centralità di internet. Un tempo, per fare una ricerca, dovevamo recarci fisicamente in biblioteca e sfogliare pesanti volumi. O più banalmente, per scommettere su un evento sportivo era necessario trovare una ricevitoria fisica nella nostra zona. Oggi non è più così: possiamo cercare le notizie sul web oppure scommettere online, semplicemente.

La musica dal vinile all’mp3

La musica non è stata certo immune alla rivoluzione tecnologica degli ultimi anni e decenni. Dai meravigliosi e ingombranti dischi in vinile e dalla memorizzazione analogica degli anni Cinquanta siamo passati alla memorizzazione digitale con i file mp3, supporti privi di valenza fisica.

Una trasformazione al passo con la Storia

È stata una trasformazione lenta, quella dei supporti musicali. Se negli anni Cinquanta sono entrati nelle case delle persone i primi dischi in gommalacca da 78 e da 33 giri, in pochi anni si è passati a quelli in vinile, supporti sempre riproducibili con l’ausilio di un grammofono o di un giradischi collegato a un amplificatore.

Negli anni Settanta però le cose sono cambiate: la tecnologia delle musicassette era più pratica sotto ogni aspetto, sia per le dimensioni che per le modalità di utilizzo. Così nelle case e soprattutto nelle auto di tutto il mondo (specialmente occidentale) i giradischi furono sostituiti dai mangianastri, anche a discapito della qualità del suono.

Infine negli anni Ottanta la tecnologia digitale ha prodotto il compact disc e i relativi lettori, mandando in poco tempo in pensione le vecchie cassette. Ecco che siamo arrivati ai file audio.

Dall’analogico al digitale: produzione, uso e consumo della musica

Sia che si tratti di produrre musica, che di consumarla (quindi di ascoltarla), la tecnologia digitale si rivela molto più comoda di quella analogica, questo perché offre molti vantaggi sia in fase di produzione (pensiamo ai software dedicati alla composizione e al mixaggio) sia in quella di consumo: in termini di spazio e di tempo non c’è paragone tra un supporto fisico e uno digitale. Al giorno d’oggi, senza un computer non è quasi possibile realizzare e registrare musica, e allo stesso modo senza un dispositivo digitale le modalità di ascolto diventano molto limitate.

Le trasformazioni musicali legate alla tecnologia minacciano la qualità

Questo è un argomento spinoso, perché se è vero da una parte che le possibilità offerte dalle trasformazioni tecnologiche nell’ambito del digitale aprono nuove strade alla produzione musicale, non è del tutto campata in aria la paura che le macchine possano, un giorno neanche troppo lontano, sostituirsi completamente all’artista, o quantomeno avere prevalenza su di esso.

La musica del futuro: che cosa ci aspetta?

Novità tecnologiche e trasformazioni del digitale aprono in ogni caso nuovi scenari soprattutto per quanto riguarda la composizione musicale, la produzione, la pubblicazione e la riproduzione di nuove sonorità e di nuove esperienze musicali. Staremo a vedere che cosa ci riserva il futuro, la sfida tra intelligenza artificiale e sensibilità umana è apertissima. Sapremo integrare le due facce della medaglia, oppure le macchine prenderanno davvero il sopravvento anche nel panorama artistico musicale?